Protocollo: Risposta n. 325
Data: 09/09/2020
Ente: Ade
Territorialità: Nazionale
L’Istante rappresenta di aver sottoscritto ad aprile 2018 un preliminare per
l’acquisto da una società di un immobile da costruire, facente parte di un complesso
residenziale ricadente in una delle zone simiche previste oggetto di risanamento
conservativo, previa demolizione e ricostruzione, con opere di efficientamento
energetico e conseguimento di classe energetica “A” nel rispetto dei requisiti di
sicurezza sismica previsti.
Poiché l’immobile sarà consegnato e acquistato tra settembre e ottobre 2020,
l’Istante – che intende fruire della detrazione prevista dall’articolo 16, comma 1- septies
, del decreto legge n. 63 del 2013, spettante agli acquirenti di unità immobiliari
realizzati da imprese di costruzione mediante demolizione e ricostruzione di interi
edifici in zona sismica 1, 2 e 3 – chiede se anche tale detrazione spetta con l’aliquota
più elevata del 110 per cento prevista dall’articolo 119 del decreto legge n. 34 del 2020
e se è possibile ottenere lo sconto in fattura da parte del soggetto venditore, ai sensi
dell’articolo 121 del medesimo decreto legge n. 34 del 2020. In caso di risposta
affermativa, chiede quali siano le modalità applicative delle disposizioni da ultimo
citate con riferimento, in particolare, allo sconto in fattura e all’ammontare massimo
dello stesso, quali siano i documenti da produrre e se, infine, l’impresa venditrice possa
negare il riconoscimento dello sconto in fattura.
Il contribuente ha chiesto se può usufruire della detrazione del 110% prevista dall’articolo 119 del decreto legge n. 34 del 2020 e se è possibile ottenere lo sconto in fattura da parte del soggetto venditore ai sensi dell’articolo 121 dello stesso decreto.
L’Agenzia delle Entrate ha spiegato che l’articolo 119 del decreto legge n. 34 del 2020 ha introdotto nuove disposizioni che disciplinano la detrazione delle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021 per specifici interventi finalizzati all’efficienza energetica e alla riduzione del rischio sismico degli edifici (cd. Superbonus). La detrazione spettante è del 110% delle spese sostenute, suddivisa in 5 quote annuali di pari importo. Le modalità applicative delle disposizioni sullo sconto in fattura sono indicate nell’articolo 121 del decreto legge n. 34 del 2020.
L’Agenzia delle Entrate non ha risposto direttamente alla domanda specifica del contribuente, ma ha fornito informazioni generali sul Superbonus e sulle disposizioni del decreto legge n. 34 del 2020.
L’Istante ritiene di poter beneficiare dell’aliquota del 110% – in quanto tale
agevolazione spetta anche per le spese sostenute tra il 1° luglio 2020 ed il 31 dicembre
2021, per l’acquisto di edifici antisismici realizzati mediante demolizione e
ricostruzione in zona sismica 1, 2 e 3 – e di poter richiedere all’impresa venditrice di
applicare lo sconto in fattura in alternativa alla fruizione diretta della detrazione
spettante.
L’articolo 119 del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34 (decreto Rilancio),
convertito, con modificazione, dalla legge 17 luglio 2020 n.77, ha introdotto nuove
disposizioni che disciplinano la detrazione delle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al
31 dicembre 2021 a fronte di specifici interventi finalizzati alla efficienza energetica
(ivi inclusa la installazione di impianti fotovoltaici e delle infrastrutture per la ricarica
di veicoli elettrici negli edifici) nonché al consolidamento statico o alla riduzione del
rischio sismico degli edifici (cd. Superbonus).
La detrazione, spettante nella misura del 110 per cento delle spese sostenute, è
ripartita in 5 quote annuali di pari importo.
Le nuove disposizioni si affiancano a quelle già vigenti che disciplinano le
detrazioni spettanti per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici (cd.
ecobonus) nonché per quelli di recupero del patrimonio edilizio, inclusi quelli
antisismici (cd. sismabonus), attualmente disciplinate, rispettivamente, dagli articoli 14
e 16, del decreto legge 4 giugno 2013, n. 63, convertito dalla legge 3 agosto 2013, n.
90.
Le tipologie e i requisiti tecnici degli interventi oggetto del Superbonus sono
indicati nei commi da 1 a 8 del citato articolo 119 del decreto Rilancio, mentre
l’ambito soggettivo di applicazione del beneficio fiscale è delineato nei successivi
commi 9 e 10.
L’articolo 121 del medesimo decreto legge n. 34 del 2020, inoltre, stabilisce che i
soggetti che sostengono, negli anni 2020 e 2021, spese per interventi di
riqualificazione energetica degli edifici nonché per interventi antisismici di cui ai citati
articoli 14 e 16 del decreto legge n. 63 del 2013, ivi inclusi quelli che accedono al
Superbonus ai sensi del predetto articolo 119 del decreto legge n. 34 del 2020, possono
optare, in luogo dell’utilizzo diretto della detrazione, per un contributo, sotto forma di
sconto sul corrispettivo dovuto fino a un importo massimo pari al corrispettivo stesso,
anticipato dal fornitore che ha effettuato gli interventi e da quest’ultimo recuperato
sotto forma di credito d’imposta, con facoltà di successiva cessione del credito ad altri
soggetti, ivi inclusi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari (cd. sconto in
fattura).
In alternativa, i contribuenti possono, altresì, optare per la cessione di un credito
d’imposta di importo corrispondente alla detrazione ad altri soggetti, ivi inclusi istituti
di credito e altri intermediari finanziari con facoltà di successiva cessione.
Le modalità attuative delle disposizioni da ultimo citate, comprese quelle relative
all’esercizio delle opzioni, da effettuarsi in via telematica anche avvalendosi dei
soggetti indicati al comma 3 dell’articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica
22 luglio 1998, n. 322, sono state definite con il provvedimento del direttore
dell’Agenzia delle entrate 8 agosto 2020, prot. n. 283847/2020.
Con riferimento alla applicazione delle agevolazioni in commento, sono stati
forniti chiarimenti con la circolare 8 agosto 2020, n. 24/E cui si rinvia per i necessari
approfondimenti.
Nella citata circolare n. 24/E del 2020, in particolare, è stato precisato che il
Superbonus si applica anche alle spese sostenute dagli acquirenti delle cd. case
antisismiche, vale a dire delle unità immobiliari facenti parte di edifici ubicati in zone
classificate a rischio sismico 1, 2 e 3 (individuate dall’ordinanza del Presidente del
Consiglio dei ministri n. 3519 del 28 aprile 2006) oggetto di interventi antisismici
effettuati mediante demolizione e ricostruzione dell’immobile da parte di imprese di
costruzione o ristrutturazione immobiliare che, entro 18 mesi dal termine dei lavori,
provvedano alla successiva rivendita.
Per tali spese spetta la detrazione disciplinata dall’articolo 16, comma 1-septies
del citato decreto n. 63 del 2016 ai sensi del quale «qualora gli interventi di cui al
comma 1-quater [del medesimo articolo 16] siano realizzati nei comuni ricadenti nelle
zone classificate a rischio sismico 1,2 e 3 (…) mediante demolizione e ricostruzione di
interi edifici, allo scopo di ridurne il rischio sismico, anche con variazione
volumetrica rispetto all’edificio preesistente, ove le norme urbanistiche consentano
tale aumento, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare che
provvedano, entro diciotto mesi dalla data di conclusione dei lavori, alla successiva
alienazione dell’immobile, le detrazioni dall’imposta di cui al primo e al secondo
periodo del medesimo comma 1-quater spettano all’acquirente delle unità immobiliari,
rispettivamente nella misura del 75 per cento e dell’85 per cento del prezzo della
singola unità immobiliare, risultante nell’atto pubblico di compravendita e comunque,
entro un ammontare massimo di spesa pari a 96 mila euro per ciascuna unità
immobiliare.».
Tanto premesso, nel caso di specie, l’Istante potrà fruire della detrazione di cui al
citato comma 1-septies dell’articolo 16 del decreto legge n. 63 del 2013, nel rispetto di
tutte le condizioni richieste e di ogni altro adempimento previsto che non sono oggetto
della presente istanza di interpello. In particolare, per effetto di quanto disposto dal
citato articolo 119 del decreto Rilancio, la predetta detrazione è elevata al 110 per
cento delle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021.
L’Istante potrà, altresì, optare – ai sensi dell’articolo 121 del medesimo decreto
Rilancio – in luogo dell’utilizzo diretto della detrazione spettante in sede di
dichiarazione dei redditi relativa all’anno di riferimento delle spese – alternativamente:
– per un contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, di importo
massimo non superiore al corrispettivo stesso, anticipato dal fornitore di beni e servizi
relativi agli interventi agevolati (cd. sconto in fattura). Il fornitore recupera il
contributo anticipato sotto forma di credito d’imposta con facoltà di successive
cessioni di tale credito ad altri soggetti, ivi inclusi gli istituti di credito e gli altri
intermediari finanziari;
– per la cessione di un credito d’imposta corrispondente alla detrazione spettante,
ad altri soggetti, ivi inclusi istituti di credito e altri intermediari finanziari, con facoltà
di successive cessioni.
Come precisato nella citata circolare n. 24/E del 2020, in aggiunta agli
adempimenti ordinariamente previsti ai fini della detrazione di cui al citato articolo 16,
comma 1-septies del decreto legge n. 63 del 2013 è, inoltre, necessario acquisire:
– ai fini dell’opzione per la cessione o per lo sconto, il visto di conformità dei dati
relativi alla documentazione che attesta la sussistenza dei presupposti che danno diritto
al Superbonus. Il visto di conformità è rilasciato, ai sensi dell’articolo 35 del decreto
legislativo n. 241 del 1997, dai soggetti incaricati della trasmissione telematica delle
dichiarazioni (dottori commercialisti, ragionieri, periti commerciali e consulenti del
lavoro) e dai responsabili dell’assistenza fiscale dei CAF che sono tenuti a verificare la
presenza delle asseverazioni e delle attestazioni rilasciate dai professionisti incaricati;
– ai fini del Superbonus nonché dell’opzione per lo sconto in fattura o per la
cessione del credito corrispondente al predetto Superbonus, l’asseverazione del rispetto
dei requisiti tecnici degli interventi effettuati nonché della congruità delle spese
sostenute in relazione agli interventi agevolati. In particolare, per gli interventi relativi
alla adozione di misure antisismiche ammessi al Superbonus, i professionisti incaricati
della progettazione strutturale, della direzione dei lavori delle strutture e del collaudo
statico, secondo le rispettive competenze professionali, iscritti agli ordini o ai collegi
professionali di appartenenza, nel rispetto della normativa di settore applicabile,
attestano la corrispondente congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi
agevolati.
Per quanto riguarda il quesito posto dall’Istante in ordine all’ammontare massimo
dello sconto in fattura che può essere richiesto si fa presente che, ai sensi del citato
articolo 121, comma 1, lett. a) del decreto Rilancio il contributo sotto forma di sconto
sul corrispettivo dovuto, non può essere di ammontare superiore al corrispettivo stesso.
Più precisamente, ai sensi del punto 3 del citato provvedimento del direttore
dell’Agenzia delle entrate 8 agosto 2020, il contributo sotto forma di sconto è pari alla
detrazione spettante, determinata tenendo conto delle spese complessivamente
sostenute nel periodo d’imposta, comprensive dell’importo non corrisposto al fornitore
per effetto dello sconto praticato, e non può in ogni caso essere superiore al
corrispettivo dovuto.
In ordine, infine, alla possibilità che il fornitore – nel caso di specie l’impresa
venditrice – possa negare il riconoscimento dello sconto in fattura, si fa presente che,
come stabilito al punto 1 del predetto provvedimento del direttore dell’Agenzia delle
entrate, l’opzione in questione è esercitata dal contribuente che sostiene le spese “di
intesa con il fornitore”, rientrando tale intesa nelle ordinarie dinamiche dei rapporti
contrattuali e delle pratiche commerciali.
Va, peraltro, rilevato che, come precisato nella citata circolare n. 24/E del 2020,
il fornitore che applica uno sconto “parziale” acquisirà un credito d’imposta calcolato
sull’importo dello sconto applicato mentre il contribuente potrà far valere in
dichiarazione una detrazione pari al 110 per cento della spesa rimasta a carico o, in
alternativa, potrà optare per la cessione del credito corrispondente a tale detrazione ad
altri soggetti, inclusi istituti di credito e altri intermediari finanziari.Il presente parere
viene reso sulla base degli elementi e dei documenti presentati, assunti acriticamente
così come illustrati nell’istanza di interpello, nel presupposto della loro veridicità e
concreta attuazione del contenuto.
IL DIRETTORE CENTRALE
N° Prot. Risposta n. 167
Territorio Nazionale
Data 10/03/2021
Ente Ade
N° Prot. Risposta n. 571
Territorio Nazionale
Data 09/12/2020
Ente Ade
N° Prot. Risposta n. 10
Territorio Nazionale
Data 05/01/2021
Ente Ade