Superbonus – Interventi di riduzione del rischio sismico (sismabonus) – Presentazione attestazione della congruità delle spese entro la fine dei lavori – Articolo 119 del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34 (decreto rilancio).

Protocollo: Risposta n. 410/2021

Data: 16/06/2021

Ente: Ade

Territorialità: Nazionale

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Oggetto

Superbonus – Interventi di riduzione del rischio sismico (sismabonus) – Presentazione attestazione della congruità delle spese entro la fine dei lavori – Articolo 119 del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34 (decreto rilancio).

Quesito

L’Istante intende effettuare dei lavori riqualificazione e trasformazione di alcuni
fabbricati residenziali, tramite demolizione, ricostruzione e recupero con sagoma
diversa e con volume e superficie inferiore e di aver presentato in data 27 agosto 2020,
presso lo Sportello Unico del competente Comune, la segnalazione certificata di inizio
attività (SCIA). Rappresenta, altresì, di aver allegato alla documentazione presentata
anche l’asseverazione delle classi di rischio sismico in conformità all’allegato B nel suo
modello descritto dal D.M. 58 del 2017, rilevante ai fini della fruizione della
detrazione di cui all’articolo 16 del d.l. n. 63 del 2013, predisposta e sottoscritta dal
progettista strutturale, in data 30 luglio 2020. La dichiarazione prevedeva il
miglioramento sismico di 2 classi di rischio.
I lavori sono iniziati decorsi 30 giorni dal deposito della SCIA ed i relativi
pagamenti sono avvenuti nel corso del 2020 mediante bonifico finalizzato alla
fruizione del Superbonus.
L’Istante chiede se possa accedere alle misure fiscali, previste dall’articolo 119
del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34 (di seguito decreto Rilancio), in alternativa
alle misure previste dal sismabonus e quale sia la corretta procedura da seguire e,
precisamente, se debba integrare il modello B con la presentazione del nuovo allegato
B, contenente ulteriori dichiarazioni asseverative previste, relative alle coperture
assicurative del tecnico abilitato sottoscrittore e alla stima preventiva dei costi da parte
del progettista.

Riassunto Interpello

L’interpello riguarda il Superbonus e la riduzione del rischio sismico attraverso il Sismabonus. In particolare, l’interpello chiede chiarimenti sulle modalità di attuazione delle agevolazioni previste dal Superbonus per interventi di miglioramento sismico e riduzione del rischio sismico, nonché sulla compatibilità tra queste agevolazioni e quelle già previste dal Sismabonus. L’interpello fornisce inoltre alcune specifiche domande riguardo alla documentazione necessaria per la richiesta delle agevolazioni e sulla possibilità di accedere ai contributi da parte di condomini e comunità di proprietari.

 

 

Soluzione interpretativa prospettata dal contribuente

L’Istante ritiene che, in alternativa alla detrazione prevista dal sismabonus, di
poter fruire della maggiore misura di detrazione prevista dal decreto Rilancio, in
quanto l’asseverazione di riduzione del rischio sismico, sottoscritta dal tecnico abilitato
è stata presentata contestualmente al deposito del titolo edilizio. Inoltre, ritiene che la
dichiarazione di copertura assicurativa rilasciata da parte dei tecnici asseveratori possa
essere redatta contestualmente alle asseverazioni di verifica della congruità dei costi di
realizzazione delle opere oggetto di detrazione fiscale, “condizione che, peraltro, si
sarebbe verificata in caso di presentazione della S.C.I.A nell’arco temporale che
intercorreva tra l’entrata in vigore del D.Legge 34/2020 (decreto rilancio) e quella del
DM 329/2020 che introduceva la nuova modulistica”.

Parere dell'Agenzia delle Entrate

L’articolo 119 del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34 (di seguito “decreto
Rilancio”), convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, come
modificato dal decreto legge 14 agosto 2020, n. 104, convertito, con modificazioni,
dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126 e dalla legge 30 dicembre 2020, n. 178 (legge di

bilancio 2021) nonché, da ultimo, sia dall’articolo 1, comma 3, del decreto legge 6
maggio 2021, n. 59 (in corso di conversione) che dall’articolo 33, comma 1, del
decreto legge 31 maggio 2021, n. 77 (anch’esso in corso di conversione), disciplina la
detrazione delle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2023 (con
distinzioni in base alla tipologia di contribuente e alla percentuale di lavori realizzati),
stabilita nella misura del 110 per cento delle spese stesse a fronte di specifici interventi
finalizzati alla efficienza energetica (ivi inclusa la installazione di impianti fotovoltaici
e delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici) nonché al
consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico degli edifici (cd.
Superbonus) effettuati su unità immobiliari residenziali.
La possibilità di accedere al Superbonus anche per le spese sostenute nel 2022, ai
sensi dell’articolo 1, comma 74 della citata legge di bilancio 2021 resta subordinata
alla definitiva approvazione da parte del Consiglio dell’Unione europea.
Per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2021, la detrazione è ripartita in
cinque quote annuali di pari importo, mentre per la parte di spesa sostenuta nell’anno
2022, la detrazione è ripartita in quattro quote annuali di pari importo.
Le disposizioni in materia di Superbonus si affiancano a quelle già vigenti che
disciplinano le detrazioni spettanti per gli interventi di riqualificazione energetica degli
edifici (cd. ecobonus) nonché per quelli di recupero del patrimonio edilizio, inclusi
quelli antisismici (cd. sismabonus), attualmente disciplinate, rispettivamente, dagli
articoli 14 e 16, del decreto legge 4 giugno 2013, n. 63, convertito dalla legge 3 agosto
2013, n. 90.
Le tipologie e i requisiti tecnici degli interventi oggetto del Superbonus sono
indicati nei commi da 1 a 8 del citato articolo 119 del decreto Rilancio, mentre
l’ambito soggettivo di applicazione del beneficio fiscale è delineato nei successivi
commi 9 e 10.
Come precisato nella predetta circolare n. 24/E del 2020, ai sensi del citato
articolo 119 del decreto Rilancio, il Superbonus spetta a fronte del sostenimento delle
spese relative a taluni specifici interventi finalizzati alla riqualificazione energetica
degli edifici, indicati nel comma 1 del predetto articolo 119 del decreto Rilancio, (cd.
interventi “trainanti”) nonché ad ulteriori interventi, realizzati congiuntamente ai primi,
(cd. interventi “trainati”), indicati nei commi 2, 5, 6 e 8 del medesimo articolo 119.
Con riferimento alla applicazione di tale agevolazione, prima dell’entrata in
vigore della legge di bilancio 2021, sono stati forniti chiarimenti con la circolare 8
agosto 2020, n. 24/E, con la risoluzione 28 settembre 2020, n. 60/E e con la circolare
22 dicembre 2020, n. 30/E a cui si rinvia per una completa disamina degli aspetti di
carattere generale della normativa in esame.
Inoltre, sono state pubblicate diverse risposte a istanze d’interpello consultabili
nella pagina dedicata al Superbonus dell’agenzia delle entrate
https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/superbonus.
Ai fini della soluzione del quesito in esame, si rileva che secondo quanto
stabilito ai commi 1 e 4 del citato articolo 119, si definiscono, tra gli altri, “trainanti o
principali” gli interventi antisismici e di riduzione del rischio sismico di cui ai commi
da 1-bis a 1-septies dell’articolo 16 del decreto-legge n. 63 del 2013 (cd. sismabonus).
Al riguardo, come chiarito con la citata circolare n. 24/E del 2020, ai fini del
Superbonus l’intervento deve riguardare edifici o unità esistenti immobiliari “esistenti”,
non essendo agevolati gli interventi realizzati in fase di nuova costruzione .
L’agevolazione spetta anche a fronte di interventi realizzati mediante
demolizione e ricostruzione inquadrabili nella categoria della “ristrutturazione edilizia”
ai sensi dell’articolo 3, comma 1, lettera d) del d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, “Testo
unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia”.
Considerato che la qualificazione delle opere edilizie spetta al Comune o altro
ente territoriale competente, in sede di rilascio del titolo amministrativo che autorizza i
lavori, ai fini del Superbonus occorre, pertanto, che dal suddetto documento
amministrativo risulti che l’intervento rientri nella ristrutturazione edilizia.
In particolare nell’ambito degli interventi “trainanti”, il Superbonus spetta, ai
sensi del citato comma 4 del predetto articolo 119 del decreto Rilancio, a fronte del
sostenimento delle spese per interventi di messa in sicurezza statica delle parti
strutturali di edifici nonché di riduzione del rischio sismico degli edifici stessi, di cui ai
predetti commi dell’articolo 16 del citato decreto legge n. 63 del 2013. Si tratta, in
particolare, degli interventi indicati nell’articolo 16-bis, comma 1, lettera i), del TUIR,
realizzati su edifici ubicati nelle zone sismiche 1, 2 e 3 di cui all’ordinanza del
Presidente del Consiglio dei ministri n. 3274 del 20 marzo 2003, pubblicata nel
supplemento ordinario n. 72 alla Gazzetta Ufficiale n. 105 dell’8 maggio 2003, anche
realizzati sulle parti comuni di edifici in condominio (commi da 1-bis a 1-sexies).
Ai sensi del richiamato articolo 16-bis, comma 1, lettera i), del TUIR gli
interventi ammessi al sismabonus sono quelli relativi all’adozione di misure
antisismiche, con particolare riguardo all’esecuzione di opere per la messa in sicurezza
statica, in particolare sulle parti strutturali degli edifici o complessi di edifici collegati
strutturalmente. Per effetto del predetto richiamo, anche per gli interventi ammessi al
sismabonus, che non costituiscono una nuova categoria di interventi agevolabili, il
citato articolo 16-bis del TUIR costituisce la disciplina generale di riferimento.
Per tali interventi antisismici il comma 13, lettera b) dell’articolo 119 del decreto
Rilancio dispone che «per gli interventi di cui al comma 4 (interventi di cui ai commi
da 1-bis a 1-septies dell’articolo 16 del decreto legge 4 giugno 2013, n. 63), l’efficacia
degli stessi al fine della riduzione del rischio sismico è asseverata dai professionisti
incaricati della progettazione strutturale, della direzione dei lavori delle strutture e
del collaudo statico, secondo le rispettive competenze professionali, iscritti agli ordini
o ai collegi professionali di appartenenza, in base alle disposizioni del decreto del
Ministro delle infrastrutture e dei trasporti n. 58 del 28 febbraio 2017. I professionisti
incaricati attestano altresì la corrispondente congruità delle spese sostenute in
relazione agli interventi agevolati. Il soggetto che rilascia il visto di conformità di cui
al comma 11 verifica la presenza delle asseverazioni e delle attestazioni rilasciate dai
professionisti incaricati».

Il successivo comma 13-bis prevede che l’asseverazione «è rilasciata al termine
dei lavori o per ogni stato di avanzamento dei lavori sulla base delle condizioni e nei
limiti di cui all’articolo 121. L’asseverazione rilasciata dal tecnico abilitato attesta i
requisiti tecnici sulla base del progetto e dell’effettiva realizzazione».
Come chiarito con la citata circolare n. 24/E del 2020, per gli interventi relativi
alla adozione di misure antisismiche ammessi al Superbonus, i professionisti incaricati
della progettazione strutturale, della direzione dei lavori delle strutture e del collaudo
statico, secondo le rispettive competenze professionali, iscritti agli ordini o ai collegi
professionali di appartenenza, nel rispetto della normativa di settore applicabile,
attestano la corrispondente congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi
agevolati. Il soggetto che rilascia il visto di conformità verifica la presenza delle
asseverazioni e delle attestazioni rilasciate dai professionisti incaricati. Ai fini del
rilascio delle predette attestazioni ed asseverazioni, i tecnici abilitati sono tenuti alla
stipula di una polizza di assicurazione della responsabilità civile, con massimale
adeguato al numero delle attestazioni o asseverazioni rilasciate e agli importi degli
interventi oggetto delle predette attestazioni o asseverazioni e, comunque, non
inferiore a 500.000 euro.
Al fine di tener conto delle predette disposizioni, si è reso necessario aggiornare
il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 28 febbraio 2017, n.58.
In particolare, il predetto decreto, come modificato dalla legge 9 gennaio 2020,
n. 24, prevede all’articolo 3, che «il progetto degli interventi per la riduzione del
rischio sismico e l’asseverazione di cui al comma 2, devono essere allegati alla
segnalazione certificata di inizio attività o alla richiesta di permesso di costruire, al
momento della presentazione allo sportello unico competente di cui all’articolo 5 del
citato decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001, per i successivi
adempimenti, tempestivamente e comunque prima dell’inizio dei lavori».
Successivamente, l’articolo 2 del decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei
Trasporti 6 agosto 2020, n. 329, che entrato in vigore il 7 agosto 2020, ha modificato
l’Allegato B del citato decreto n. 58 del 2017 (contenente il modello relativo
all’asseverazione del progettista), al fine di prevedere anche la dichiarazione relativa
alla congruità delle spese prevista dall’articolo 119 del decreto Rilancio.
Al riguardo, il Consiglio Superiore dei lavori pubblici, con parere del 2 febbraio
2021 (RU n. 0031615), ha affermato che “l’asseverazione del progettista è formulata
all’atto del progetto e quindi deve essere trasmessa nel momento in cui viene
presentata la pratica edilizia relativa alla SCIA o al Permesso di Costruire, allo
sportello competente stabilito dalle normative regionali. Tale asseverazione deve
essere prodotta prima dell’inizio dei lavori.
A fine lavori il direttore dei lavori assevera l’avvenuta riduzione di rischio
sismico della costruzione, in coerenza con quanto previsto dal progetto, e il
collaudatore statico, se la tipologia d’intervento ne richiede la presenza, attesta
l’avvenuta riduzione del rischio sismico ai fini del “Sismabonus”.
Ai fini del “Super sismabonus” è stabilito, analogamente al “Sismabonus”, che
“la riduzione del rischio è asseverata dai professionisti incaricati della progettazione
strutturale, della direzione dei lavori delle strutture e del collaudo statico”, ma
rispetto al “Sismabonus” la norma prevede che i primi due professionisti asseverano
“altresì la corrispondente congruità delle spese”.
Per quanto sopra, onde evitare la proliferazione di adempimenti e modelli, con il
DM n. 329/2020 è stata aggiornata la modulistica, utilizzabile sia per il “Sismabonus”
che per il “Super sismabonus” procedendo a cassare e/o non compilare le parti delle
asseverazioni che non attengono alla specificità del regime fiscale adottato.
Il modello relativo all’asseverazione del progettista (Allegato B), pertanto, oggi
contiene anche la dichiarazione relativa alla congruità delle spese, così che quando
esso è utilizzato ai fini del “Super sismabonus”, tale dichiarazione è già presente.
Analoga operazione è stata effettuata per l’asseverazione del direttore dei lavori
(Allegato B1) dove sul modello, anche in questo caso, si è proceduto ad aggiungere la
dichiarazione relativa alla congruità delle spese. Per completezza si segnala che ai
fini del “Super sismabonus” è stato poi aggiunto il modello relativo agli stati di
avanzamento dei lavori (Allegato 1 – SAL) mediante il quale il direttore dei lavori, nel
corso degli stessi, attesta l’importo dei lavori effettuati, fino a quel momento, in
coerenza con il progetto. Al termine dei lavori, il collaudatore statico, salvo nei casi
residuali in cui le Norme Tecniche non ne prevedano la presenza, provvederà
all’attestazione che i lavori abbiano prodotto la riduzione di rischio prevista in
progetto e asseverata dal direttore dei lavori, sia nel caso di “Sismabonus”, che di
“Super sismabonus”.
Cronologicamente, pertanto, l’asseverazione del progettista, che contiene anche
la dichiarazione relativa alla congruità delle spese, è consegnata allo sportello
competente stabilito dalla normativa regionale, prima dell’inizio dei lavori, mentre
l’attestazione del direttore dei lavori è consegnata allo sportello di cui sopra al
termine dei lavori, insieme agli eventuali stati di avanzamento, dallo stesso prodotti,
ed all’attestazione del collaudatore statico, quando presente”.
Sulla base di quanto sopra riportato, dunque, l’attestazione della congruità delle
spese, inserita nell’Allegato B, risponde ad una semplificazione degli adempimenti e,
conseguentemente, la mancanza della stessa al momento in cui è stata presentata la
pratica edilizia relativa alla SCIA, non dovrebbe pregiudicare l’accesso al Superbonus.
Ciò in quanto, ai fini del Superbonus, il comma 13, lettera b) dell’articolo 119 del
decreto Rilancio, stabilisce che per gli interventi antisismici “i professionisti incaricati
della progettazione strutturale, della direzione dei lavori delle strutture e del collaudo
statico” attestano, “altresì la corrispondente congruità delle spese” e ai sensi del
successivo comma 13-bis del citato articolo 119, la predetta asseverazione “è
rilasciata al termine dei lavori o per ogni stato di avanzamento dei lavori sulla base
delle condizioni e nei limiti di cui all’art. 121”. Si ritiene, pertanto, che detta
attestazione dovrà essere prodotta entro tale ultimo termine.
Nel caso di specie, pertanto, considerato che l’Istante rappresenta di aver
prodotto allo sportello unico insieme alla SCIA in data 27 agosto 2020, l’asseverazione
in conformità all’allegato B, al fine di attestare il passaggio a due classi di rischi
inferiore, si ritiene che lo stesso potrà beneficiare del “Superbonus” purché entro la
fine dei lavori produca anche l’attestazione della congruità delle spese.
Resta fermo che, alle condizioni sopra citate, l’Istante potrà beneficiare, per gli
interventi del sismabonus, solo delle disposizioni in esame previste dal decreto
Rilancio che prevedono una detrazione del 110 per cento e che la disciplina
“ordinaria” del sismabonus ex articolo 16 del decreto legge n. 63 del 2013, si applica
in tutti gli altri casi esclusi dal Superbonus.
Il presente parere viene reso sulla base degli elementi e dei documenti presentati,
assunti acriticamente così come illustrati nell’istanza di interpello, nel presupposto
della loro veridicità e concreta attuazione del contenuto e non implica un giudizio in
merito alla conformità degli interventi edilizi alle normative urbanistiche, nonché alla
qualificazione e quantificazione delle spese sostenute nel rispetto della norma
agevolativa, su cui rimane fermo ogni potere di controllo dell’amministrazione
finanziaria.

IL DIRETTORE CENTRALE

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Protocollo: Risposta n. 410/2021 Data: 16/06/2021 Ente: Ade Territorialità:Nazionale

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